SCARY STORIES. Guillermo e il Giovannino delle fiabe di CALVINO

Scary Stories To Tell In The Dark: scritte, sono la versione moderna e pop delle fiabe dei Grimm o dei racconti di Edgar Allan Poe, un po’ zio Tibia (Uncle Creepy) per chi se lo ricorda, un po’ trancio di horror di apparente serie B: le firmò il giornalista di Brooklyn Alvin Schwartz (1927-1992), prolifico autore best seller, ed entrarono nel cuore dei ragazzini americani con un picco di diffusione nei primi anni Novanta.

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MIDSOMMAR. È Ari Aster il nuovo re dell’horror

Un gruppo di amici di provato assortimento (il bello, la bella, il nerd, il ciccione…) si reca in un luogo straniero. Dapprima conquistato dalle novità, il gruppo finisce quasi subito risucchiato in un incubo. Da cui solo uno (o una coppia) uscirà vivo. Da Non aprite quella porta a Cabin Fever, da Hostel fino all’ultimo degli horror movies, questa è la ricetta.

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IL SIGNOR DIAVOLO. Cioè Pupi Avati ritorna gothic

Di Pupi Avati, da giovani cinefili, apprezzavamo con riserva il tocco agrodolce (Una gita scolastica), preferivamo la bizzarria (Bordella) e la cattiveria quando c’era (Impiegati e poi più tardi Regalo di Natale); eravamo però tutti d’accordo su un piccolo capolavoro artigianale, una perla gotica che sembrava isolata nella produzione di Pupi, finché non venne Zeder: La casa dalle finestre che ridono (1976). Tutti ci spaventammo molto. Tornammo a casa raso muro. Ed era la prova che quello era un grande film.

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