
Come identificarsi in Eugenio Montale, il poeta nazionale che somigliava a un gufo dall’espressione malevola? Impossibile.
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Continua a leggere…Sotto un portico di piazza Diaz a Milano, prima ancora che vi campeggiasse la fiamma del monumento al carabiniere e a lato del grattacielo della mondana Terrazza Martini, stazionava, passeggiando avanti e indietro e occupando il suolo coi grandi passi delle sue scarpe lunghe e sformate, il sedicente poeta Arcidio Baldani.
Continua a leggere…Con il quasi hip hop goth di Selva Oscura, si entra dritti in Infernum (Glory Hole Records) che adatta la prima cantica di Dante al rap, scassandone le terzine per immetterle in un teso e drammatico flow, di volta in volta attualizzato con più o meno ispirazione.
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