
Sotto un portico di piazza Diaz a Milano, prima ancora che vi campeggiasse la fiamma del monumento al carabiniere e a lato del grattacielo della mondana Terrazza Martini, stazionava, passeggiando avanti e indietro e occupando il suolo coi grandi passi delle sue scarpe lunghe e sformate, il sedicente poeta Arcidio Baldani.
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